Ritornano…

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(Immagine dal web)

Mature come le fragole di maggio

ritornano in un disegno,

le passioni aspre di un tempo

conservate nei cassetti alla naftalina.

Una strada costeggiata da alberi

che scompare dietro un sole

tra le montagne.

Una rondine nel cielo

che vola tra le nuvole

mentre l’omino stilizzato si mette in marcia

nella corsia a destra.

Riprende la strada

dal punto in cui si interruppe.

Fu colpa di una  frana,

di un incidente o di una deviazione di percorso,

non ricordo bene.

Ricordo però la struggente melodia

che continuava

oltrepassando il vuoto

del dirupo.

Il vento sfogliava

le pagine bianche

del diario mai acquistato

e regalava il tempo

a chi non sapeva

chiederlo.

(P.S.)

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Resta in equilibrio

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(tratta dal film di Robert Zemeckis, “The Walk”)

C’è la crisi!

Il telegiornale

e le locandine fuori dalle edicole

lo spifferano ai quattro venti

diffondendo come una brutta influenza

il germe della disperazione.

Fuggono i cervelli

con gli occhi chiusi verso il futuro.

Vedi là i Padri e le Madri

come funamboli stanno in equilibrio

e piangono nelle tasche vuote

la speranza che resta,

terreno fertile su cui hanno piantato i piedi,

solide querce.

I racconti degli anziani escono

 dai fili di seta

intrecciati a mano

e tessono un triste racconto.

Il ragazzo all’ombra

osserva il mondo dall’obiettivo di una reflex

mettendo a fuoco la crepa

del maestoso edificio di fronte.

Poi scatta.

(P.S.)

Novità

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C’era oggi,

un pò di autunno e di primavera

nell’aria

e in me.

Decisi di dare giustizia

agli abiti dimenticati

in fondo all’armadio

e di portarli a spasso

sotto l’ombrello a fiori.

Indossai un pantaloncino corto di jeans

e una felpa a righe

su una faccia nuova.

Uno strano abbinamento

Ma che bella sensazione.

(P.S.)

 

Tienimi per mano

photo

Tienimi per mano,

a distanza.

Lascia che sia io a voltarmi

senza aver paura

di guardare indietro.

Dammi la possibilità

di continuare ad avanzare

senza che io mi accorga

che tu sei lì al mio fianco.

Avvicinati piano,

sussurrami una dolce storia

così che io possa capire

che non vuoi prenderti gioco di me.

Solo allora mi volterò,

e se troverò

la terra ferma

negli occhi tuoi

trasformerò i miei fiumi in piena

in una verde prateria,

soffice

in cui rotoliamo

come pietre dal punto più alto,

senza pensieri.

(P.S.)

Dimenticato il tuo nome

sorelle

Nessuno ha più parlato di te, dopo quel giorno. Nessuno.

Ho dimenticato il tuo nome, la tua voce, la tua espressione al mattino presto, i giochi, le risa. Mi manchi più di ogni altra cosa.

Sei partita, senza preavviso. Non sapevo ancora che quel giorno si celebrava il nostro addio. Era Natale, lo ricordo bene. C’era il freddo e la neve sulla strada.

Lo stesso che ritrovavo nei tuoi occhi, spenti. Volevo tenerti con me, salvarti dal dolore, e portarti al sicuro. Riaccendere il tuo sguardo insieme alle luci dell’albero nel corridoio.

Ma la vita me lo ha insegnato solo dopo che non potevo.

Trovai un salvagente e mi ci aggrappai con le tutte le mie forze. Ora so nuotare lo sai? E provo a non farmene una colpa.

Sei ancora nel mio cuore, anche se un cancello dorato ci divide.

Vietato oltrepassarlo.

Mi piacerebbe rivederti un giorno…Svegliarmi e sentirti dire che è stato solo un brutto sogno. Poi tornare a dormire.

Stammi bene.

(P.S.)

Divisa a metà

C’era una volta

la ragazzina divisa a metà,

che rideva e ballava

annuendo con il capo,

sull’altalena dei suoi umori

veloci più del vento.

Furbissima in silenzio,

incollava i suoi occhi sopra ai tuoi.

Con le braccia conserte,

ad un palmo di muso

sfidava la reazione della faccia di fronte

che spesso diceva il suo nome.

Difficile da ingannare

la statua di sale,

si animava solo al battito di un cuore buono,

puro e pulsante di affetto sincero per lei.

Così quando ne trovava uno,

ringraziava con due baci

sulle guance destra e sinistra

della faccia amica,

e se ne andava.

Tornava dalla faccia amica

quando c’era la tempesta.

Un abbraccio il suo rifugio,

che la proteggeva

dal terrore di sciogliersi

di nuovo,

all’arrivo della burrasca.

(P.S.)

Quattro righe per sognare…

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Le riflessioni ad occhi chiusi prima di cedere a Morfeo hanno il fascino del tempo fugace. Complice l’effetto del piumone, che avvolge e contiene le nostre paure più remote, dandoci la possibilità di abbandonarci e di sognare. Innocenti e bambini. La coscienza ora, può abbassare le difese, tornerà domani, al nostro risveglio.

Enigma – Return To Innocence