
Cosa c’è oltre lo specchio?
E’ una delle domande che tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo posti.
Il sequel di “Alice in Wonderland” da poco uscito nelle sale cinematografiche ci offre molte risposte.
Film splendido! La visione è un viaggio ai confini tra l’onirico e il reale. Se lo consiglierei? Assolutamente sì!
Si intuisce da subito che c’è un’evoluzione in atto. Si passa dall’Alice che precipita distrattamente in una buca nel prato, ad un’Alice che ha una “missione”: attraversare lo specchio.
Lo specchio, il mezzo che connette sè stessi con il reale. Il mezzo attraverso cui Alice deve passare attraverso, per riconnettersi con il Sottomondo e gli amici che ha lasciato.
Ci sono tutti: il Bianconiglio, il Brucaliffo, lo Stregatto e il Cappellaio Matto, anche se profondamente cambiato.
Troviamo un Cappellaio Matto triste e malinconico, che si lascia morire lentamente. La sua chioma, rossa fiammante, si fa poco a poco bianca; il cilindro con cui ce lo rappresentiamo lascia il posto al berretto dell’ammalato. I colori vivi del volto si fanno cupi e tetri, simili a quelli di uno zombie.
Il messaggio è chiaro. I dolori non elaborati dell’infanzia, il rancore verso la famiglia , il sentimento del rifiuto, possono ferire a tal punto da indurre ad una morte interiore.
Il ricordo del rifiuto paterno, sembra essere la causa della pazzia del Cappellaio. C’è un bambino che sogna di diventare brillante come il padre, famoso cappellaio, che mostra lui un cilindro in miniatura, simbolo del suo amore. Il padre alla vista ne critica l’aspetto, quasi fosse una ciambella mal riuscita, gettandolo nella spazzatura. Una profonda ferita scava il cuore del futuro Cappellaio Matto, che scoppia in un pianto fragoroso.
Solo Alice, forse, può salvarlo. Deve tornare indietro nel tempo, grazie alla cronosfera, per trovare la verità di quel gesto e per salvare la famiglia del Cappellaio da un incidente che poteva essere evitato.
Il viaggio nel tempo di Alice è l’inizio di una lunga avventura.
Il Tempo, diviene una figura umanizzata dall’aria grottesca, dalla quale Alice a volte fugge e a volte cerca un’alleanza.
Il Tempo ci riporta all’Infanzia del Cappellaio Matto e non solo. Tra gli altri personaggi del Sottomondo, si esplora il rapporto tra le due regine bambine. Si scopre una regina rossa fragile, che non si sente amata e una regina bianca “bugiarda”, che nega di aver mangiato dei biscotti, dinanzi all’interrogatorio della madre, lasciando cadere la colpa sulla sorella.
Compito difficile e doloroso quello di Alice. Deve entrare in contatto con la perdita del proprio padre, per salvare il Cappellaio Matto.
Ci riuscirà la nostra Alice?
(P.S.)