
Buongiorno

"Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi" (Il Piccolo Principe)
Da tenere sempre a mente 🙂
Il tempo per me si è fermato quando
oltrepassai il confine immaginario
al di là del mondo
straniera in una terra sconosciuta
mi persi.
Ci dovrebbe essere
una memoria del cuore
da qualche parte
un interruttore da premere
in fase di emergenza
ristabilire l’ordine
nel caos
la quiete
ritrovare la via maestra.
Memoria fluida
in giro
come acqua
ritorni
a dissetare
rinfrescare
la terraferma
al punto zero.
Domenica
l’auto azzurrina
trasporta e parcheggia
come un vascello carico di metalli preziosi
un padre e una madre:
Genitori.
Vengono per salutare
un caffè,
una passeggiata,
due chiacchiere…
Io
la faccia di chi si è appena svegliata
serena in fin dei conti
le chiavi in mano
mi metto alla guida
verso il mare
infinito.
(P.S.)
Allontano il telefono
mi avvicino allo specchio.
Mi parlo
mi ascolto
mi piace quel che vedo
l’espressione buffa
di un mattino appena iniziato.
L’inverno fuori è grigio
tra le pagine
voglio colore
di rosa
le mani.
(Soul Sound)
Ininterrottamente, senza sosta, cade la pioggia.
Mi accompagna come una ninna nanna, da ieri sera. La ritrovo fedele al mattino. Lava dappertutto, dentro e fuori, le strade.
Le strade lucide e brillanti riflettono le luci rosse delle auto che rallentano il passo.
Il fumo fuoriesce dalle marmitte incandescenti, sfidando le temperature gelide di questi ultimi giorni.
Passeggio sotto il mio ombrello tascabile, mentre la pioggia scorre.
Una transenna a strisce rosse e bianche, sul mio percorso, mi invita a cambiare strada.
La strada che stavo percorrendo era un fiume in piena. Le ruote parcheggiate ai suoi margini stavano per soffocare dal crescente ritmo d’acqua.
Detestai l’idea di dover cambiare rotta per delle stupide transenne e ingenuamente pensai che con un pò di ingegno e di coraggio sarei riuscita ad attraversare l’altro lato della strada.
Mancava così poco per raggiungere la mia destinazione. E così tentai.
Come un gatto che passa attraverso la fessura di una piccola porta, mi intrufolai e facendo attenzione a dove mettere i piedi, raggiunsi il gradino di un porticato. Mi aggrappai alla maniglia di quel portone dorato e scesi.
Scesi in una piccola isoletta d’asfalto. Entrava un piede sollevato e poco più.
In quel cerchio di salvezza, circondata dall’acqua che ostacolava il passo, mi resi conto che dovevo tornare indietro. Non potevo farcela. E fu così che borbottando tra me e me tornai indietro. Feci lo stesso identico percorso. Raggiunsi nuovamente il gradino afferrai il maniglione con forza e superai le transenne.
Mi accorsi che nasceva un sorriso beffardo sul mio volto. Probabilmente rivolto alla pioggia. Quella pioggia che non si arrestava un minuto, mi aveva costretto ad allungare il mio tragitto e continuava a colpire il mio ombrello tascabile. La detestai.
Entrai in un supermercato. Avere il frigo vuoto con questo tempaccio è il peggio che possa capitare. Oltre alle cose indispensabili presi una tavoletta di cioccolato al latte con uvetta e nocciole, la mia preferita in quel supermercato di periferia.
Mi meritavo un pò di dolcezza dopo tutto.
Pagai e tornai a casa.
Soul Sound ❤
“Smile and the world will smile with you”
“Sorridi e il mondo ti sorriderà”
In questi giorni pre-referendum rifletto sull’importanza della libera scelta.
I SI e i NO incollati sulle mura della città, viaggiano sui mezzi pubblici, si fanno notare tra la folla.
Sorvola all’orizzonte uno stormo di X in grassetto.
Sono lì per farsi afferrare e per lasciare una traccia del nostro passaggio, della nostra scelta.
Scegliendo si è liberi, si è umani.
Esseri umani che decidono, che pensano, che rinunciano a quel che non è utile. Si sceglie quindi ciò che è utile, ciò che ha valore, per noi, in un preciso momento.
Allo stesso tempo ci si afferma occupando una fetta di spazio e di tempo, nel mondo.
Domenica prossima ci sarà per me un duplice referendum.
Il primo è di tipo politico.
Il secondo invece, è di tipo affettivo.
Scelgo di tornare indietro, per un giorno, sui miei passi.
Scelgo di darmi una possibilità.
Scelgo di ricostruire, uno di quei ponti che avevo distrutto. Un ponte troppo fragile per poter durare nel tempo.
Il silenzio di questi ultimi anni mi ha raccontato tantissime cose su di me.
Voglio tornare indietro solo per un giorno e da lì ripartire.
Da lì ripartire per andare avanti.
Con affetto
Soul Sound
Il passato non può determinare chi sarai
sei sempre tu
a scegliere
chi vuoi diventare.
Me l’ha insegnato il vento.
Dalla vecchia valigia
pesante e logora
escono due colombi.
Che pace!
Stai attenta alle pietre
possono trascinarti in basso
come una foglia che cade in autunno.
Volgi il tuo sguardo sempre più in alto…
Grandi ali bianche
si librano nel cielo
sopra il mare
invitandoti a fare come loro.
(P.S.)