Ricordo lo sguardo di viso di donna allo specchio
Silenzio sussurrava ad esso,
non guardarmi,
mentre mordeva le labbra tremanti sporcate di rosso rubino.
Odore stagnante di nera bevanda
e fumo di sigaretta si mischiano
al ticchettìo di calzature da uomo con il cilindro nero.
Mani di pece insozzano la candida carnagione
viola e corallo si imprimono su di lei
cancellando la dolce tela di petalo di rosa.
Le labbra serrate implorano silenzio
mentre gli occhi bruciano arsi dalla rabbia
scheletro impietrito e immobile soggiaceva
nudo
spogliato dell’innocenza bambina
urlo soffocato, conservato sottovuoto
congelato
fiocco di neve, lieve, su suolo innevato.
Freddo silenzioso, rabbrividisce
muore per un secondo
nel deserto dell’inverno.
Un battito di ciglia
la spinge su tra le nuvole
accanto al sole
le mani delicate asciugano perle di sale dagli occhi.
Fiori rosa di ciliegio,
volano nel cielo.
L’inverno è finito.
Il prato verdeggiante accoglie nel suo ventre
frutti a due a due di legno pregiato.
(P.S.)